Le orchidee sono le piante da appartamento più apprezzate e che vengono regalate più spesso nelle più svariate occasioni. Sempre raffinate ed eleganti, si adattano a qualsiasi tipo di arredamento.
Esistono diverse specie di orchidee ma quella più diffusa (anche perché più facile da coltivare) è la Phalenopsis.
Come curare le orchidee
Quando acquistate un'orchidea osservatela bene e scegliete quella con le foglie più integre e verdi, con radici molto solide. L'orchidea ha bisogno di umidità poiché è una pianta che proviene dai tropici e di luce, anche se è meglio evitare di esporla direttamente al sole.
L'errore più comune è quello di pensare che la pianta vada innaffiata più volte al giorno: niente di più sbagliato, pur essendo una pianta tropicale, l'orchidea soffre i ristagni di acqua.
I metodi per innaffiare la pianta senza creare danni sono due: usando un nebulizzatore o “per immersione”, assicurandosi però prima di avere a disposizione un vaso con dei fori.
Nel metodo “per immersione” dovrete lasciare la pianta per circa una trentina di minuti immersa nell'acqua a temperatura ambiente, successivamente metterla ad asciugare in una bacinella per poi riposizionarla nel luogo di origine. Ripetete questa azione ogni dieci giorni. La stessa frequenza vale per la nebulizzazione.
Se vi accorgete che la vostra pianta è un po’ debole, un altro suggerimento su come ravvivare un'orchidea è quello del travaso, magari in un vaso più capiente. Questa operazione gioverà alla salute della vostra orchidea ma va effettuata esclusivamente nei periodi estivi o primaverili.
Quando travasate l’orchidea fatelo con attenzione e estrema delicatezza poiché le radici potrebbero danneggiarsi. Cercate di notare se la pianta presenta radici marce, quindi eliminatele tagliandole con delle forbici, immergetele nel nuovo vaso aggiungendo un po' di carbone che ha una funzione antisettica.
La tecnica dell'immersione per innaffiare la piante non và utilizzata da subito, bensì dopo circa dieci giorni per fare in modo che le radici stressate si ristabiliscano. Nel frattempo potete inumidire le foglie con il nebulizzatore.
Per quanto riguarda la concimazione in commercio esistono principalmente due varianti idrosolubili di concime per orchidee: quello per nebulizzazione e quello per la concimazione totale.
La concimazione radicale può compiersi per immersione, ogni litro d'acqua bisogna utilizzare 1g di concime.
Far fiorire le orchidee
Nel periodo autunnale la pianta si appresta alla fioritura: in questo periodo avrete bisogno di un concime carico di Fosforo che stimola la nascita dei fiori, di una applicazione intermedia di Potassio che ha la funzione di rafforzare le radici e una minima concentrazione di azoto per le foglie.
In questo periodo è consigliabile quindi usare un concime che raggruppi tutte e tre le sostanze: in sintesi le concentrazioni dovranno essere 30% Fosforo, 20% Potassio e 10% Azoto.
Quando la pianta si avvierà alla sua ripresa vegetale e quindi a produrre le foglie, dovrete usare del concime con un'alta concentrazione di Azoto.
Alternando tre o due innaffiamenti ad una irrigazione con concime ben presto potrete ammirare la vostra pianta fiorita e sana.
Bastano dei piccoli accorgimenti per poter godere tutto l'anno della bellezza e dei colori dell'affascinante orchidea che oltretutto contribuisce a rendere più salubri gli ambienti interni in quanto assorbe le sostanze tossiche dall'aria.
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